Il Metodo Gordon© per le relazioni efficaci può esserci di aiuto per evitare incomprensioni e malumori in famiglia.
Nel precedente articolo del blog abbiamo visto che imparare a distinguere la Persona dal Comportamento è un primo passo per iniziare a comunicare con i propri figli evitando accuse, giudizi, rimproveri e tutto quello che rappresenta un ostacolo alla comprensione reciproca. Questa distinzione infatti consente di comunicare cosa non va, descrivendolo in termini di comportamento e non di giudizi sulla persona. Solitamente, infatti, quando il comportamento dell’altro ci arreca fastidio, percepiamo il problema come causato dall’altro. L’altro diventa il problema perché mi fa arrabbiare, infastidire, stancare e di conseguenza esprimiamo il problema con: “TU sei disordinato”, “TU non mi ascolti mai”, “FAI i capricci” e coì via.
E Se fossi IO ad avere un problema con il tuo comportamento (e non con te)?
Riflettiamoci insieme: reagisci sempre allo stesso modo davanti ad uno stesso comportamento?
Sappiamo che la nostra reazione dipende da molti fattori: come stiamo in quel momento, dove ci troviamo, chi è l’altra persona (esempio quale figlio fa una data cosa). L’emozione che proviamo è quindi nostra ed è mutevole, a volte a prescindere dal comportamento in sè. Se sono IO a provare irritazione, fastidio, rabbia, noia … allora sono IO ad avere un problema. IO vivo un problema rispetto a quel comportamento perché quel comportamento ha un effetto su di me. Facciamo un esempio di come è possibile dire le cose diventando noi i soggetti delle nostre esternazioni: “Devo mettere a posto”, “Credo di dover ripetere le cose 100 volte”, “I capricci mi snervano o se capitano in pubblico mi fanno vergognare perché temo di essere giudicata dagli altri”. Possiamo, quindi, imparare a comunicare in prima persona il fatto che IO ho un problema con il tuo comportamento (non con te). Questo cambio di prospettiva ci aiuterà a formulare richieste in modo più efficace (cioè più facilmente recepibili), rispettoso e meno prepotente. Vediamo come.
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Il nostro corso basato sul Metodo Gordon© per rendere efficace la comunicazione con i tuoi figli.
3 semplici passi per formulare richieste efficaci.
Una comunicazione efficace, che facilita l’ascolto e la comprensione, perché non contiene attacchi e giudizi, è una comunicazione in prima persona che contiene 3 elementi:
- la descrizione del comportamento,
- l’effetto concreto su di me,
- come mi fa sentire.
Se abbiamo imparato a riconoscere che è il comportamento a darci fastidio e non la persona, possiamo chiederci: “Perché quel comportamento mi da fastidio?” “Che cosa comporta per me?” cioè “Qual è l’effetto concreto su di me?”.
Facciamo un esempio pratico: immaginate di tornare a casa la sera stanchi/e e trovate nel lavandino i piatti della colazione/pranzo ancora da lavare. Cosa provate? Qual è l’effetto su di voi in termini concreti? Potremmo sentirci stanchi, arrabbiati, frustrati, demotivati, affranti, …, e ci sentiremmo così probabilmente perché toccherebbe a noi lavare i piatti o perché potremmo pensare che non veniamo considerati o che abbiamo fallito nell’educazione dei figli. Se urlassimo “Sei il solito menefreghista (o disordinato), lava subito i piatti!”, tutto ciò che proviamo e perché lo proviamo (l’effetto su di noi) non potrebbe essere compreso. L’altro si sentirebbe solo sgridato e, se abbastanza grande, potrebbe anche rispondere a tono difendendosi (es. “Ma toccava a …”, “Ma toccano sempre a me”…. ”). Si innescherebbe così il circolo vizioso dell’incomprensione e del conflitto.
Se vogliamo essere ascoltati e compresi dobbiamo imparare a comunicare efficacemente. Un esempio pratico di come poter comunicare con i propri figli: “Sono arrabbiata perché sono stanca e non ho voglia di lavare i piatti lasciati nel lavandino” oppure “Quando torno a casa e trovo i piatti da lavare, mi arrabbio perché tocca a me farlo e sono molto stanca” oppure “Quando trovo i piatti ancora da lavare mi demoralizzo perché penso che non consideri la mia stanchezza” e così via.
Ovviamente la comunicazione in prima persona è un primo passo in una situazione problematica e potrebbe non essere sufficiente. Esitono molti altri passaggi per gestire una situazione problematica o di conflitto. Iniziare a comunicare in prima persona evitando gli attacchi (che sono sempre formulati con il TU) è un buon primo passo che evita di innescare reazioni e chiusure.
In conclusione, non è utile giudicare i comportamenti dell’altro, è più utile comunicare all’altro perché quel comportamento non ci va bene, ovvero che effetto ha su di noi e come ci fa stare.
Quali importantissime abilità comunicative puoi imparare con il corso Genitori Efficaci con il Metodo Gordon©.
Nel corso pratico si impara a:
- ascoltare e dare supporto ai figli
- farsi ascoltare e farsi capire dai propri figli
- stabilire regole condivise
- gestire efficacemente i conflitti in famiglia.
Questo corso pratico migliora la relazione genitori e figli e in generale il clima familiare, inoltre la comunicazione efficace con i propri figli li aiuta a crescere più autonomi, rispettosi dell’altro, capaci assumersi responsabilità e a gestire i problemi.
I corsi Gordon vengono svolti solo da formatori altamente qualificati e autorizzati. Il programma Genitori Efficaci è il primo programma di formazione per genitori ed è stato insegnato a oltre un milione di persone in più di 50 Paesi in tutto il mondo.
Qui troverai tutte le date del nostro corso, a breve in partenza.
“Un genitore efficace è quello che si concede di essere una persona, una persona autentica. I figli apprezzano molto queste qualità di schiettezza e di umanità nei propri genitori.”
Psicoterapeuta e formatrice Metodo Gordon
Dr.ssa Luisa Contrafatto