Genitore non si nasce ma si diventa.
E’ un processo lungo, non sempre semplice e lineare, che a volte può portare a conflitti interni e scivolate. Assieme al nostro bambino “nasciamo” anche noi come genitori, e con lui cresciamo in questo ruolo, così fondante e straordinario. Le esperienze assieme ad un figlio consolidano il legame con lui e la nostra identità di genitore. Non sei più la persona di prima, e mai più lo sarai, perché questo processo è irreversibile.
Ma a volte questo processo non si innesca, oppure ha un intoppo. Ci sono delle circostanze in cui un uomo o una donna che hanno generato un figlio non sono in grado di essere genitori, perché essere in grado di generare altre vite umane non è una condizione sufficiente per essere in grado di svolgere la funzione genitoriale in modo sufficientemente adeguato. Durante una separazione altamente conflittuale questa capacità può venire meno totalmente o in parte.
Spesso i genitori sono troppo presi dalla loro conflittualità per essere in grado di “vedere” il proprio figlio, con dei bisogni e delle richieste proprie da ascoltare. I bambini, seppur piccoli, sono comunque dei soggetti autonomi, portatori di istanze personali che andrebbero sempre ascoltate. L’ascolto e la tutela dei diritti di un bimbo o di un ragazzo non sono sempre messi al centro della vita dei genitori, a volte per circostanze di vita a loro avverse, a volte per intrinseca incapacità.
Le figure vicarianti attorno ad un minore possono fare la differenza per il futuro di quel ragazzo. In terapia spesso vediamo quanto a volte figure esterne alla famiglia siano state capaci di fungere da supporto nello sviluppo emotivo e fisico di una persona. I pazienti ci raccontano di nonni, insegnanti, preti, zii, allenatori sportivi, capi scout, psicologi, persone che nel corso della loro infanzia sono state capaci di “farsi genitore”stando accanto, ascoltando, preoccupandosi, supportando.
Incontrare persone che siano in grado di essere punti di riferimento affidabili ed emotivamente presenti aumenta significativamente la resilienza di un individuo, ovvero la sua capacità di far fronte alle avversità e ai traumi della vita. La relazione con un adulto significativo è un’esperienza di cura, amore e riconoscimento fondamentale per poter crescere e di cui ogni individuo ha bisogno. Dunque, se si ha la sfortuna di avere genitori incapaci di fare i genitori, per un periodo o da sempre, non tutto è perduto se ci saranno altri adulti capaci di donare ciò di cui si ha bisogno.
PSICOLOGA/PSICOTERAPEUTA