La disregolazione emotiva influisce negativamente sulla salute mentale e sul benessere complessivo della persona. Cosa ci accade nello specifico?
La disregolazione emotiva è un fenomeno complesso che coinvolge una varietà di fattori, tra cui l’ambiente, l’esperienza personale e la biologia individuale.
Influisce negativamente sulla salute mentale e sul benessere complessivo della persona perché quando non riusciamo a controllare e regolare le nostre emozioni, come la rabbia o la paura, la nostra mente non è in grado di ragionare lucidamente, si sente soverchiata dall’energia emozionale, e questo porta il nostro sistema ad un momento di “rottura”, le nostre capacità di problem solving e di comunicazione sono invalidati e spesso assumiamo comportamenti impulsivi, a volte pericolosi per noi o per gli altri.
Uno studio condotto da Smith et alt. (2018) ha evidenziato che le persone con disregolazione emotiva possono sperimentare una maggiore suscettibilità allo stress e una minore capacità di gestire le emozioni intense, questo le rende più vulnerabili a sviluppare disturbi psicologici. La disregolazione emotiva infatti è una caratteristica tipica di diverse condizioni psicopatologiche per esempio nei disturbi di personalità borderline, nei disturbi alimentari (es. bulimia, binge eating), nelle dipendenze da sostanze o alcolici, nelle dipendenze affettive, nei tentati suicidi in adolescenza ed anche in alcune forme di depressione.
La disregolazione emotiva riguarda vari aspetti del funzionamento psichico:
- emozionale: cambiamenti rapidi nell’umore e nelle emozioni
- relazionale: relazioni interpersonali caotici con angosce d’abbandono
- del Sè: fluttuazioni del senso di sé con un senso di vuoto
- cognitiva: ci sono pensieri spesso di natura traumatica come “sono cattivo”, “non mi posso fidare di nessuno” “non ho valore”
- comportamentali: comportamenti impulsivi ed autolesivi
- fisica: il corpo subisce un’alterazione dell’arousal (es. battito cardiaco, respiro, tensione muscolare) e dei bioritmi.
Quali attenzioni avere?
Dunque, visto che questa difficoltà coinvolge l’intera nostra persona in modo pervasivo, risulta particolarmente invalidante per chi ne soffre e per l’ambiente in cui vive una persona con questa difficoltà.
Secondo l’approccio BIOPSICOSOCIALE, (approccio di riferimento al nostro modello operativo), della personalità della Marsha M. Linehan, il funzionamento mentale, e dunque anche la disregolazione emotiva, è il risultato di fattori temperamentali, cioè di una disfunzione biologica del sistema di regolazione emozionale. Ad esempio uno studio condotto da Johnson et al. (2015) ha identificato un gene specifico che sembra essere associato ad una maggiore vulnerabiltà alla disregolazione emotiva, e di fattori ambientali di tipo invalidante.
Per ulteriori informazioni sul modello leggi “Un modello di sviluppo biosociale della personalità borderline: elaborazione ed estensione della teoria di Linehan” Crowell, Beauchaine, Linehan, 2009,
Inoltre, il video qui sotto può aiutarti a capire meglio questo modello.
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1) Alla vulnerabilità emotiva
Le persone affette da vulnerabilità emotiva, sono più sensibili e presentano emozioni più intense e che durano più a lungo degli altri. Questa vulnerabilità ha base genetica, oppure è legata a fattori intrauterini o danni celebrali dopo la nascita. Alcune persone sono semplicemente più emotive di altre. Anche l’impulsività è influenzata da caratteristiche genetiche e biologiche, poi alcune persone sono più impulsive altre. Una maggiore impulsività porta una difficoltà ad inibire i comportamenti e far fatica a regolare i propri comportamenti connessi con il tono dell’umore.
2) All’ambiente
Anche l’ambiente ha un ruolo fondamentale, infatti un ambiente invalidante, cioè che non tollera alcune manifestazioni emotive e veicola il messaggio che tali emozioni siano ingiustificate e sbagliate, accompagnato a volte da una mancanza di intervento/risposta laddove invece l’emozione espressa richiederebbe una risposta, porta ad innalzare la difficoltà a regolare le emozioni.
Inoltre alcuni genitori non sono efficaci nell’insegnare ai figli a regolare le emozioni e a controllare il comportamento. Le persone ipersensibili, possono poi vivere in un ambiente troppo stressante per loro, sul lavoro o nelle loro relazioni personali, e questo le può portare a difficolta nel regolare la rabbia, o a percepire un’intensa vergogna e/o ad avere comportamenti impulsivi anche in altri ambienti.
Tuttavia è importante sottolineare che la disregolazione emotiva non è una condanna definitiva. La TERAPIA DIALETTICO COMPORTAMENTALE, DBT, è un trattamento cognitivo comportamentale, ideato da M. Linehan, efficace nella riduzione di comportamenti conseguenti alla disregolazione emotiva. La DBT è inclusa nelle Linee Guidadell’American Psychiatric Association (2001) e nelle Linee Guida NICE (2009) tra le terapie “Evidence Based” per il trattamento del disturbo borderline. Anche altre forme di terapia possono essere efficaci nel fornire alle persone strumenti per gestire le proprie emozioni in modo più sano e funzionale, ad esempio le terapie Mindfulness Based, Goldin, Gross, 2010, Effects of mindfulness-based stress reduction (MBSR) on emotion regulation in social anxiety disorder.
“Il bisogno, come il desiderio, si palesa davanti a una mancanza”.
PSICOTERAPEUTA
Dr.ssa Valentina Benvenuti