Orari: lun – ven 9.00 – 19.00 | Riceviamo solo su appuntamento

+39 349 53 07 848

AUTISTICAMENTE: IL NOSTRO PROGETTO, DALLA DIAGNOSI AGLI INTERVENTI INDIVIDUALI O DI GRUPPO

Il primo passo è quello di svolgere un’approfondita raccolta anamnestica

Svolgere un’approfondita raccolta anamnestica è per noi importante per indagare, ad esempio, le motivazioni che portano una persona a rivolgersi alla nostra équipe, i percorsi svolti fino al momento attuale, la presenza di eventuali disturbi in famiglia, la descrizione di comportamenti specifici.

L’iter diagnostico: quali steps

  • Successivamente, la professionista che ha svolto il colloquio iniziale, in un’ottica integrata, si confronta con la collega che continuerà l’iter diagnostico.
  • Solitamente, se si tratta di adolescenti o adulti, il primo incontro consiste in un colloquio informale dove vengono indagati alcuni aspetti della vita della persona, con particolare accento sugli aspetti sociali e quelli sensoriali, e si effettuano le prime osservazioni. Se si tratta di un bambino, il primo incontro avrà un’impronta maggiormente ludica e sarà sempre volta a raccogliere informazioni utili ai fini diagnostici.
  • Si procederà successivamente con la somministrazione di alcuni test (quali, ad esempio, ADOS, RAADS) per meglio approfondire gli aspetti relativi alle caratteristiche del Disturbo dello spettro autistico.
  • Potrebbe essere poi utile effettuare ulteriori approfondimenti testistici per raccogliere informazioni più dettagliate riguardo, ad esempio, al funzionamento cognitivo, alla possibile presenza di ulteriori disturbi del neurosviluppo o di altre comorbidità.
  • L’iter diagnostico comprende inoltre un’approfondita intervista (ADI-R) con i caregiver (genitori o altre figure di riferimento) per raccogliere informazioni sul funzionamento della persona nella quotidianità e dati riguardanti il comportamento nella sua infanzia. Molti comportamenti ascrivibili all’autismo che possono essere mutati durante la crescita oppure compensati da strategie adattive che la persona ha, di volta in volta individuato, potevano invece risultare molto evidenti nei primi anni di vita.

  • Al termine di questo complesso e articolato percorso, svolgiamo una riunione di équipe per discutere dei risultati emersi dalle osservazioni e dai test effettuati. La restituzione è spesso un momento delicato, caratterizzato da una forte carica emotiva a cui va dedicata la giusta attenzione per condividere con la persona, o con i genitori (nel caso la valutazione abbia riguardato i figli), il “prodotto finale” di questo percorso, accompagnandoli nella comprensione degli aspetti che caratterizzano il funzionamento autistico di quella specifica persona.

La diagnosi di Disturbo dello spettro autistico è clinica: si basa cioè sulla rilevazione di comportamenti osservabili che possono essere espressione di compromissioni in alcune aree.

Scopri di più sull’ AREA CLINICA

Quali aree potrebbero essere compromesse?

       1. L’area della comunicazione e dell’interazione sociale può presentare alcune peculiarità o anomalie. Ad esempio, il linguaggio potrebbe essere caratterizzato da ecolalie (ripetizioni di suoni o parole) oppure si potrebbero registrare delle peculiarità nell’intonazione, nel ritmo e nel volume del parlato. E’ molto importante osservare anche la comunicazione non verbale, spesso si possono riscontrare delle peculiarità nell’uso del contatto oculare, nella gestualità, nella prossemica e nella mimica facciale. Inoltre, la comprensione di situazioni sociali e la capacità di interagire in modo efficace con gli altri può risultare limitata e dare adito a dei fraintendimenti o a delle vere e proprie problematiche nell’area sociale. La comprensione del linguaggio spesso è letterale e ciò può portare a non cogliere alcuni significati sottintesi e alla difficoltà di fare inferenze.

Vi riportiamo alcune vostre frasi inerenti questa area:
  • “Parla ininterrottamente di ciò che gli piace!” Spesso si osserva la tendenza a monopolizzare il discorso con i propri argomenti preferiti, con poca attenzione ai feedback dell’interlocutore.
  • “Ama ripetere le frasi dei suoi film preferiti!” Potrebbe essere presente un linguaggio ecolalico, caratterizzato cioè dalla ripetizione di frasi udite in altri contesti.
  • “Non si capisce di chi sta parlando, i suoi discorsi sono confusi!” Durante un racconto, spesso molte informazioni vengono date per scontate, come se l’interlocutore potesse leggere nella mente della persona che sta parlando.
  • “Quando mi parla, non mi guarda mai negli occhi!” Il contatto oculare potrebbe essere poco modulato e, spesso, non guardare in viso l’interlocutore aiuta a stare concentrato sul proprio discorso.
  • “Se gli faccio una battuta, si offende o non capisce!” La comprensione del linguaggio è spesso letterale: ciò significa che risulterà difficile comprendere metafore, modi di dire e…l’ironia!

       2. L’area dei comportamenti o interessi ristretti e ripetitivi: si potrebbe rilevare, ad esempio, un interesse assorbente verso alcuni argomenti o attività: in questi casi spesso è difficile distogliere la persona dal proprio interesse, si potrebbe riscontrare la tendenza a parlarne a lungo, con dovizia di particolari, o ad occupare gran parte del proprio tempo totalmente assorbita dalle proprie passioni, tanto che questo potrebbe costituire, talvolta, un limite nello svolgimento di altre attività quotidiane. Inoltre, si pone attenzione all’osservazione dell’eventuale presenza di comportamenti stereotipati (schemi di movimento ripetitivi) o di un uso ripetitivo di oggetti (ad esempio, tendenza ad allineare, mettere in fila).

Vi riportiamo alcune vostre frasi per descrivere i comportamenti che osservate:

  • “Ricorda le date di nascita di tutte le persone che ha conosciuto!” Un interesse molto intenso verso argomenti specifici porta spesso a delle “superabilità” in alcune aree.
  • “Colleziona e cataloga le lattine, la sua stanza è piena, non si riesce a camminare!” Un interesse molto forte potrebbe prendere il sopravvento e compromettere lo svolgimento di alcune attività.
  • “Quando è molto contento saltella e agita le braccia!” Un forte aumento dell’attivazione in situazioni emotivamente intense potrebbe portare a sfogarsi fisicamente attraverso comportamenti stereotipati o “poco convenzionali”.
  • Era inconsolabile davanti alla saracinesca chiusa di quel negozio!” Imprevisti o cambiamenti inaspettati di routines possono essere fonte di grande ansia e causare dei disagi notevoli.
  • “Ogni volta che sente il rombo della moto, si tappa le orecchie e chiude gli occhi!” Alcuni stimoli sensoriali possono essere molto difficili da sopportare, addirittura dolorosi, in determinate situazioni.

       3. L’area degli aspetti sensoriali: spesso, infatti, le persone autistiche possono presentare ipo o iper-reattività di fronte a stimoli sensoriali diversi, che potrebbe portare a sperimentare una grande avversione, che potrebbe essere percepita come addirittura come sensazione dolorosa in certe occasioni e, al contrario, una ricerca di stimolazione sensoriale in altri casi.

Quali interventi progettiamo insieme 


1) Interventi individuali presso 6inEquipe o al domicilio.

Il nostro progetto Autisticamente abbiamo visto che prevede una prima e fondamentale parte di approfondimento diagnostico volto ad individuare tutti i fattori che concorrono alla presenza dello spettro nei minori e nelle persone. Accanto a questo è nostra cura cogliere le peculiarità con le quali lo spettro si presenta in ogni persona. È per questo che progettiamo sia interventi individuali presso 6inEquipe o al domicilio o di gruppo.

I percorsi sono “cuciti su misura” affinché le caratteristiche soggettive non vengano negate ma vi siano delle risposte precise alle necessità di ognuno per acquisire strategie e sperimentarle. Esperienze dirette dei partecipanti facilitate dalla presenza del professionista, in questo modo la relazione d’aiuto interviene lì dove c’e’ davvero necessità. Inoltre viene costruita l’apertura a possibilità relazionali, perché tutti abbiamo bisogno di sentire che le nostre relazioni siano fonte di benessere. 

Le finalità dell’intervento possono essere molteplici e possono riguardare obiettivi specifici legati al miglioramento del benessere della persona attraverso azioni e metodologie che sono innanzitutto condivise con la persona e la famiglia e successivamente messe in pratica durante i vari incontri.

L’utilizzo di strumenti specifici, strategie e tecniche evidence based permettono di poter personalizzare l’intervento e renderlo il più efficace possibile in base alle risorse e alle esigenze della persona.

E’ importante attivare l’intervento domiciliare per i disturbi dello spettro autistico in quelle situazioni in cui può essere utile conoscere meglio alcuni aspetti della vita della persona e del suo ambiente di vita, famigliare e sociale. Il domicilio è un ambiente conosciuto alla persona, dove si sente a proprio agio e che potrebbe facilitare la presa in carico e la relazione di fiducia. Il professionista a domicilio può essere attivato dopo un primo colloquio con il terapeuta e la famiglia soprattutto quando la persona potrebbe essere poco motivata al cambiamento.

Il vantaggio principale della terapia riabilitativa effettuata dopo una prima fase osservativa è quello di interessarsi alle varie aree legate alla gestione della quotidianità, le relazioni sociali e il rapporto con la famiglia. Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale, la collaborazione con il professionista lungo tutte le fasi del percorso permette di migliorare la gestione del contesto domestico e sociale, per fare in modo che le strategie offerte possano diventare un sostegno per tutto il nucleo famiglia.

In ambiente protetto utilizzando la psicoeducazione è possibile effettuare il potenziamento di varie abilità specifiche, quali:

  • sviluppo, mantenimento e incremento dell’autonomia personale,
  • aumento della fiducia nelle proprie capacità e dell’autostima,
  • apprendimento e training delle abilità sociali, fondamentali per l’integrazione della persona nella vita sociale,
  • miglioramento delle capacità comunicative,
  • migliorare la conoscenza e la gestione delle proprie emozioni,
  • migliorare la gestione della rabbia e dell’aggressività con conseguente miglioramento dei comportamenti problema,
  • supporto e miglioramento delle abilità e strategie di studio con l’utilizzo di questionari specifici e metodologie validate e, se richiesto, supporto e contatto con la scuola.

2) Interventi psicoeducativi di gruppo presso 6inEquipe

L’intervento psicoeducativo per l’autismo ha la caratteristica di rispettare il funzionamento della persona e di metterlo in primo piano nella selezione delle abilità da insegnare, nella scelta dei materiali e nelle modalità proposte. L’operatore ha in mente la traiettoria di sviluppo possibile e supporta la persona ad adattarsi alle richieste del mondo esterno, adattando a sua volta l’ambiente esterno per favorire una completa integrazione tra la persona e il mondo esterno. Prediligiamo modalità egosintoniche al funzionamento autistico per l’insegnamento delle abilità utili alla persona. Ecco perché combiniamo diverse tecniche e approcci, tra cui l’educazione strutturata e il comportamentismo.

Spesso il gruppo psicoeducativo è condotto da due specialisti lo psicologo e l’educatore; la loro integrazione permette di attuare modalità di lavoro che perseguano più aspetti parallelamente nel pieno rispetto dei tempi e della disponibilità della persona. Inoltre, l’intervento congiunto tra psicologo ed educatore svolto in un contesto di piccolo gruppo permette l’interazione tra pari, con eguali funzionamento, all’interno di un ambiente protetto che permette, oltre al proseguo del percorso personale, anche l’acquisizione di competenze relazionali e sociali per la propria vita personale, scolastica e lavorativa.

L’intervento psicoeducativo per l’autismo consiste nell’insegnamento di abilità e competenze emotive volte al miglioramento della qualità di vita della persona avviene integrando differenti tecniche e approcci nel rispetto dello stile di funzionamento autistico.

È utile quando:

  • si vuole accompagnare il bambino a riflettere sulle sue caratteristiche del proprio e dell’altrui funzionamento in attesa che sviluppi la maturità tale da poter usufruire di uno spazio psicologico,
  • si vuole supportare la persona ad implementare competenze e abilità carenti.

Le modalità dell’intervento psicoeducativo, in base alle necessità, può essere individuale e/o di gruppo.

L’intervento psicoeducativo individuale si predilige sempre all’inizio della presa in carico e si basa su un progetto educativo stilato ad hoc per la persona.

L’intervento psicoeducativo di gruppo è omogeneo per età e caratteristiche e si propone quando la persona ha in parte già lavorato su alcuni prerequisiti e privilegia il lavoro sulle competenze sociali e relazionali.

L’intera equipe composta da terapeute, psicologhe, educatrici professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica sapranno accompagnarti nella costruzione del miglior progetto per te e la tua famiglia e tieni presente che qualora ci siano altre domande che esulano dall’intervento specifico, abbiamo in studio altri professionisti. In diverse situazioni per rispondere alla complessità abbiamo integrato l’assistente sociale (esempio per progetti possibili sul territorio), il legale (per l’apertura di procedimenti di amministrazione di sostegno) o medici com e il neuropsichiatra infantile o lo psichiatra. 

Non tardare a chiedere aiuto. Raccontaci dove sei, dove vuoi andare, dove hai perso il sentiero. Ti accompagniamo noi: ora, sei in equipe!

POTREBBERO INTERESSARTI

Torna in alto