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GLI INTERVENTI AL DOMICILIO: LAVORARE CON LE PERSONE NEL LORO AMBIENTE

Il percorso domiciliare può essere attivato per chi necessita un supporto specifico e continuativo, come si fa?

Lavoriamo molto con bambini, ragazzi, giovani e le loro famiglie. Nelle loro narrazioni c’è moltissimo di quanto avviene a casa, tra i membri del nucleo, nella gestione e organizzazione degli spazi e della quotidianità. Ascoltiamo uno spaccato di vita denso che merita talvolta di ricevere maggiori attenzioni perchè luogo privilegiato per poter effettuare insieme cambiamenti possibili. 

E così in alcune situazioni riflettiamo insieme in equipe se e come l’intervento svolto al domicilio possa essere un intervento integrativo o in alcune situazioni sostitutivo a quanto già avviato. Il percorso domiciliare può essere attivato per qualsiasi persona che necessiti un supporto specifico e continuativo, esplicitando il progetto e condividendolo in tutte le sue parti.

Cos’è l’intervento domiciliare e a chi si rivolge ?

Con intervento domiciliare (e non assistenza, che è una parola che noi non condividiamo per come consideriamo le persone e per il raggiungimento degli obiettivi definiti insieme) si intendono tutte le situazioni in cui è il professionista a recarsi presso la persona, nella sua abitazione o nel suo contesto sociale e territoriale di appartenenza. Si tratta di uno strumento di conoscenza della quotidianità intradomestica e dei luoghi della persona, per acquisire maggiori e più specifiche informazioni utili. Ad esempio se è già in atto una psicoterapia l’essere a casa con la persona può essere un modo per attuare la terapia, comprendendo come il disagio psichico venga affrontato nella quotidianità, in contesto famigliare e nel suo ambiente di vita e l’integrazione tra il terapeuta e il professionista (che vedremo potrà essere diverso a seconda del bisogno individuato) non frammentano la persona, le sue necessità dando una risposta che tenga insieme la complessità.

L’intervento domiciliare può essere effettuato in quelle situazioni in cui è necessario conoscere la persona, le sue problematiche, le sue relazioni sociali e famigliari nella sua quotidianità e al di fuori del contesto istituzionale.

I destinatari possono essere adulti o minori che necessitano di un intervento al domicilio al fine di migliorare la compliance al trattamento o per effettuare la terapia riabilitativa su problematiche legate alla quotidianità, alle diverse situazioni di vita o alle interazioni sociali. Gli interventi domiciliari possono essere attivati su richiesta della persona stessa se maggiorenne o da parte della famiglia per essere sostenuti in un momento avvertito come particolarmente faticoso. L’intervento individualizzato può coinvolgere anche i minori e le loro famiglie ed è volto al sostegno, al benessere e alla crescita della persona favorendone lo sviluppo di abilità personali e sociali.

 

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Quali i professionisti che possono recarsi al domicilio?​

Sappiamo che nessun professionista è sufficienti nelle situazioni di complessità , avere uno sguardo integrato permette di accompagnare le persone nel raggiungimento degli obiettivi concordati insieme.

Nel nostro studio ci avvaliamo di tre professionisti che individuiamo nel rispetto della situazione specifica:

  1. educatori professionali
  2. tecnici della riabilitazione psichiatrica
  3. tutor DSA (disturbi specifici dell’apprendimento).

Poiché l’intervento è finalizzato al miglioramento delle capacità di rapporto interpersonale e all’acquisizione di competenze specifiche di vita quotidiana, il professionista adeguato alla situazione viene individuato proprio in relazione alle competenze specifiche della persona e agli obiettivi da raggiungere. Ad esempio se con alcune persone può essere utile attivare l’intervento per facilitare la presa in carico della persona con scarsa compliance o difficoltà a lasciare il proprio domicilio potrebbe essere utile il tecnico della riabilitazione psichiatrica, in quelle in cui si vuole lavorare sul supporto alle competenze genitoriali potenziando la relazione genitori figli è bene introdurre un educatrice professionale, in altre ancora per svolgere compiti che portino ad una graduale autonomia scolastica in presenza di certificazione DSA introduciamo un tutor.                                                                                                                                                                                                         Di conseguenza lo scopo del professionista che è anche sempre quello di informare e supportare la persona nel suo percorso di maggiore autonomia, può integrarsi con quello di gestione della propria casa e dei propri spazi, oppure con quello di aumentare la rete sociale direttamente sul territorio di vita della persona così come quello di sostenere la famiglia in situazioni di difficoltà, attraverso una relazione educativa ed un supporto costante alla genitorialità.

Le persone hanno bisogno che il problema rilevato trovi specifiche modalità di gestione attraverso un ascolto costante ed un’adeguata restituzione perché si sentano parte integrante e non fruitori di una prestazione.

1) Educatori professionali

E’ una figura educativa professionale che opera nei servizi socio-sanitari ed educativi. Si distingue principalmente in: educatori socio-sanitario ed educatore socio-pedagogico. L’educatore socio-sanitario interviene nei contesti socio assistenziali, in presenza di disabilità e malattia. L’educatore socio-pedagogico opera nei servizi socio educativi.

 L’intervento educativo può essere svolto in molteplici contesti come centri diurni, comunità, scuole, case di riposo e il domicilio stesso. 

Il lavoro dell’educatore consiste nel progettare, organizzare e gestire progetti e servizi di natura educativa e formativa per persone con fragilità o vulnerabilità. Si relaziona e confronta con le figure professionali interne ed esterne alla nostra equipe che intervengono sulla persona: psicologo, neuropsichiatra, docenti, terapisti, assistente sociale.

Gli obiettivi che maggiormente concordiamo per gli interventi domiciliari sono: 

  • individuare le capacità esistenti del minore e/o della sua famiglia attraverso l’osservazione delle situazioni di vita  per la progettazione dei possibili interventi educativi di sostegno e rinforzo
  • valorizzare le risorse e competenze per sostenere la persona nella crescita
  • rinforzare le competenze genitoriali e sostenere i genitori nelle dinamiche familiari 
  • valorizzare il territorio e il contesto sociale permettendo la creazione di una rete sociale attorno alla persona e alla sua famiglia migliorando l’ambiente di vita.

2) I Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica (TeRP)

E’ un professionista sanitario con competenze specifiche in ambito psichiatrico e collabora alla valutazione della disabilità psichica, analizza i bisogni e le risorse della persona, del contesto familiare e sociale in cui vive.

Il TeRP è una figura professionale che si occupa di salute mentale, lavora in sinergia con altri professionisti per il raggiungimento del benessere della persona. Partendo da una valutazione del funzionamento e delle risorse della persona e dell’ambiente in cui è inserito effettua interventi specifici e individualizzati utilizzando strategie e interventi evidence based.

Il “fare riabilitativo” può coinvolgere vari aspetti a partire dal supporto della vita quotidiana ad attività più strutturate di psicoeducazione, di abilità di coping e problem solving e di gestione delle emozioni. Tutte tecniche proposte in un progetto condiviso in primis con la persona per il raggiungimento degli obiettivi e di un miglioraramento della propria qualità di vita.

Utilizza tecniche ed interventi mirati a diminuire gli effetti della cronicizzazione del disagio psichico e a promuovere il reinserimento della persona nel contesto sociale di riferimento.

Opera nella nostra equipe multidisciplinare al fine di sviluppare il massimo livello di autonomia personale e di funzionamento psicosociale coinvolgendo la persona, la famiglia, la comunità e il territorio di riferimento.

L’intervento riabilitativo può essere esteso ad ogni fase della vita, dall’infanzia all’età avanzata, la meta comune è consentire alla persona il maggiore benessere e la migliore qualità di vita possibile.

3) I TUTOR nei Disturbi Specifici degli Apprendimenti DSA: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia. 

È un professionista con laurea (per esempio in Lingue, Matematica, Scienze dell’educazione, Psicologia) e che ha successivamente effettuato un master o un corso di formazione specifico per acquisire competenze teoriche e pratiche, attraverso un tirocinio, sul ruolo del tutor per DSA. 

Ha le conoscenze relative all’inquadramento teorico e clinico dei DSA, conosce gli stili di apprendimento e gli stili cognitivi, conosce le ricadute emotive e motivazionali di bambini, adolescenti e genitori, è formato rispetto alla normativa nazionale e al Piano Didattico Personalizzato, conosce ed applica gli strumenti compensativi anche informatici, sa applicare le abilità metacognitive per favorire e sviluppare un metodo di studio funzionale e personalizzato. 

Queste sono le competenze che lo distinguono da un insegnante di ripetizioni nello svolgere i suoi interventi presso la casa dei bambini e ragazzi. Spesso i bambini, ma ancor di più i ragazzi con DSA vivono un’insoddisfazione rispetto all’impegno e al tempo messo nello studio se paragonati ai risultati ottenuti. Anche i genitori segnalano la fatica nel supportare i figli nello studio e nei compiti, evidenziando la mancanza di un metodo di studio efficace e una profonda dipendenza (spesso conflittuale) da loro nello studio. 

Dopo aver effettuato un percorso di valutazione che ha dato come esito un funzionamento negli apprendimenti caratterizzato da Disturbo Specifico degli Apprendimenti inizia un percorso importante di valorizzazione delle aree di risorsa che sono emerse dalla valutazione stessa ma anche un lavoro specifico per prendere consapevolezza delle aree di limite per strutturare un metodo di studio che al meglio compensi le difficoltà. 

Il tutor DSA è UN PREZIOSO ALLEATO IN QUESTO LAVORO DI CONSAPEVOLEZZA E DI COMPENSAZIONE e lo fa:

  • affiancando e supportando i bambini e i ragazzi nell’acquisizione di un metodo di studio personale ed efficace aumentando l’autonomia e l’autostima 
  • svolgendo un ruolo di ponte tra famiglia e scuola attraverso una mediazione dei bisogni ma anche delle strategie operative
  • quando è utile va a scuola per incontrare gli insegnanti dei bambini o ragazzi
  • non fa ripetizioni o semplice aiuto compiti, infatti, pur lavorando costantemente sui materiali scolastici e le materie di volta in volta presentate dallo studente ha lo scopo di far acquisire competenze compensative, di organizzazione, programmazione e metodo per raggiungere una sempre maggiore autonomia ed efficacia nello studio.

3 vantaggi di questa tipologia di intervento:

  1. permette di supportare il bambino o ragazzo direttamente nel suo ambiente di vita
  2. permette di  integrare il supporto nell’apprendimento delle strategie compensative e del metodo di studio nel contesto in cui abitualmente studia e fa i compiti
  3. si può osservare anche direttamente le caratteristiche ambientali (cameretta, materiale scolastico, spazi di studio in casa, ma anche ritmi della giornata, relazioni e modalità di relazione in famiglia o nella rete amicale) che possono essere di risorsa, e quindi potenziarle, e al contempo anche quelle che creano interferenza diventando limite nell’apprendimento andando a ridurle o eliminarle.

“Le scelte oltre che farle andrebbero prese nell’ordine giusto”.

RITORTO TONDO@2x

ASSISTENTE SOCIALE

Dr.ssa Sabrina Ritorto

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