Nella lingua giapponese esistono due termini: senpai ekōhai, che rappresentano proprio l’archetipo dell’anziano mentore e del giovane che si affida alla sua guida e ne deriva un cambiamento trasformativo per entrambi. Nel suo nascere e nel suo svilupparsi il rapporto nonno/nipote è tanto asimmetrico quanto naturale, si viene a creare un grande senso di appartenenza reciproco.
I nonni, depositari di cultura, tradizioni, saggezza, trasmettono alle generazioni successive le consapevolezze acquisite, sostenendo i nipoti nello sviluppo e nel confronto con la vita ed educano allo stupore per la scoperta. Pensate a quante volte un nipote chieda al nonno di raccontargli la sua storia, affascinato e stupito, e il nonno si presti a questo recupero di memorie, in un misto di nostalgia e piacere.
Per converso, i nipoti donano perchè portano i nonni a scoprire quanto ancora possano svolgere un ruolo attivo, dinamico, di accudimento e cura, pur nella consapevolezza dei propri limiti. I nonni hanno tempo per raccontare ma anche per ascoltare e non è un caso che spesso, in situazioni di separazione genitoriale, vengano scelti come \”porto sicuro\” e/o confidenti privilegiati. Nel legame nonno-bambino si individua un significativo “fattore protettivo”, in quanto, il più delle volte, garante di continuità, nelle situazioni in cui sono proprio la continuità e la sicurezza di base ad essere minacciate.
Certo a condizione che i nonni non si schierino, non si facciano coinvolgere in prese di posizione di parte e mettano al centro i bisogni del nipote, senza sostituirsi alle figure genitoriali quanto piuttosto rafforzandone l\’autorevolezza. I nonni, se messi nelle condizione di svolgere la loro funzione, che ha una sua specificità e che si differenzia da quella genitoriale primaria, collaborano sempre allo sviluppo fisico ed emozionale del bambino e svolgono una funzione di sostegno e di valorizzazione di aspetti di resilienza anche laddove le riorganizzazioni familiari post separazione risultano complicate e conflittuali.
Mi piace vederla un pò cosi la storia di un nipote con il proprio nonno: è la storia di una persona che cerca di rispecchiarne un\’altra, per aiutarla a definirsi nel rispetto completo delle proprie potenzialità e talenti.
A tal proposito trovo delicato ed emozionante il cortometraggio \”La luna\” della Pixar (2011). Protagonista un bambino curioso e interessato al lavoro che padre e nonno \”spazzini speciali di stelle\” si tramandano da generazioni. Anche lui riceve in dono il cappello da spazzino delle stelle, apprende affascinato un modo di operare, accetta l\’aiuto, per poi allontanarsi dagli schemi tramandati,per dare forma al suo genio e alla sua creatività. Mentre gli adulti discutono, il bambino agisce, rappresentando una nuova generazione che dimostra di possedere anche nuove capacità integrabili con quelle passate. Ecco dove il vecchio e il nuovo si incontrano, l\’uno indispensabile all\’altro, in un punto di continuità ma anche poi di differenziazione e arricchimento reciproco.
PSICOLOGA/PSICOTERAPEUTA
DR.SSA FRANSCESCA MARIANI