In situazioni complesse, nessuna persona, per quanto specializzata ed esperta nel proprio ambito di competenza, può fare da sola.

Che la squadra sia meglio, lo capiamo bene quando costruiamo una casa: ci serve chi sa di ingegneria, chi di architettura, chi di impianti elettrici, di impianti idraulici, d’arredamento e di malte e piastrelle.

Anche nella cura della persona è così: ogni essere umano, infatti, è un organismo sofisticato, che funziona solo se le sue parti, all’interno di un complesso sistema, sono in equilibrio e interagiscono in modo armonico e funzionale.

È questo il principio che sta alla base del metodo integrato che applichiamo in 6inEQUIPE.
Ogni persona porta con sé vissuti, agiti e desiderati peculiari che partecipano allo stato di benessere o di malessere che si attraversano nell’arco della vita.
In altre parole, è sempre un cocktail di fattori che fa detonare un malessere, mai una sola causa. Possono esserci, così, predisposizioni genetiche che si attivano in presenza, per esempio, di stress estremo sul lavoro o in famiglia, magari in persone con caratteristiche individuali facilitanti, come un certo perfezionismo. Le predisposizioni genetiche sono la componente biologica, lo stress al lavoro o in famiglia quella sociale e i tratti di personalità, infine, quella psicologica.

Ecco perché, per affrontare situazioni di malessere particolarmente profondo e complesso, è necessaria la presenza di più figure professionali.